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▌Villa
Magna |
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• Difficoltà: T (Facile) |
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• Durata complessiva: libera! |
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• Dislivello: ... |
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• Sviluppo totale: ... |
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Per tutte le emergenze in zone montane, impervie o in grotta chiama il 112-118 oppure il 3486131300 |
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• “Villa Magna” identifica il vasto territorio facente parte dell’agro di Anagni, della superficie di circa 600/700 ettari, compreso fra le falde della catena dei monti Lepini, sotto la cittadina di Gorga e il fiume Sacco, a confine con il territorio di Sgurgola, di Montelanico, della stessa Gorga e di Gavignano. Sul declivio di un colle a confine con l’agro di Sgurgola esisteva una villa imperiale romana, che per la sua grandiosità e sfarzosità, e i resti ne fanno testimonianza, venne chiamata “magna” e cioè grande. Stando alla opinione degli storici che se ne sono interessati, la splendida villa sarebbe stata di proprietà del condottiero romano Pompeo Magno, passando dopo la sua morte, avvenuta nel 49 a.C., e quella dei suoi figli Gneo e Sesto, al demanio di Roma, divenendo località di riposo degli imperatori romani della famiglia degli Antonini. Alla villa si giungeva attraverso la strada dal bivio sulla Casilina sotto Anagni, nella località oggi denominata “Osteria della Fontana”. Nella villa soggiornò da giovane e per lunghi periodi dell’anno Marco Aurelio, il quale in una lettera inviata a Cornelio Frontone nell’anno 144/145, descrivendo il suo viaggio di ritorno dalla città di Segni per portarsi in Anagni, indica nel bivio descritto la strada che conduceva alla villa “...sed prius quam ad villam venimus, Anagniam devertimus mille fere passus a via...” (C. il-M. Caesar M. Frontoni magistro suo salutem). Nel primo medioevo vi sorse il castello baronale con torre tuttora esistente, mentre su parte delle mura rimaste, verso l’anno 900, venne costruito il monastero benedettino con la chiesa, intitolata a San Pietro apostolo, la sola rimasta in piedi anche se in dissesto, e i cui altari, oggi scomparsi, vennero benedetti da papa Onorio III, che vi si era recato appositamente il 6 luglio dell’anno 1217. La lapide, all’epoca posta sul muro della chiesa a ricordo del fatto, è scomparsa. Il monastero, che aveva fatto storia con i suoi numerosi monaci, tra cui Riccardo di Sgurgola e Benedictus, che nel 1292 ne era priore, rimasto disabitato e solitario, induceva il papa Bonifacio VIII a disporne la chiusura, attribuendone i beni al capitolo della Cattedrale di Anagni, che li conservò per secoli. (Cfr. biblio 6) • "Sulla pianura ai piedi delle montagne, non lontano da Sgurgola, sono i resti di Villamagna (in località Colle San Pietro, raggiungibile percorrendo un bivio che si stacca dalla provinciale): si tratta dei ruderi di un'antica villa romana e delle sue dipendenze, al di sopra dei quali sorse l'abbazia omonima che, nel XII secolo, possedeva il castello di Gorga. La chiesa di San Pietro ed un casale medioevale sono circondati da ruderi dell'antico abitato romano e delle sue cisterne, ma l'insieme è decisamente mal conservato:" (Cfr. biblio 4) • " ... la fertile pianura del Sacco fu sempre abbastanza popolata anche per l'interesse e l'esigenza logistica che avevano i Romani di assicurarsi un serbatoio di risorse agricole a ridosso dell'Urbe. Nobili ed imperatori vi costruirono le loro ville ... Una di queste ville, ubicata alle falde del Monte Giuliano, la ereditò nel 58 a.C. Pompeo Magno dal padre Strabone, da cui il nome Villa Magna ... Quì trascorsero la loro fanciullezza Marco Aurelio, Lucio Settimio Severo ed i figli di quest'ultimo, Geta e Caracalla.... Durante il VII secolo, a quanto afferma lo storico benedettino Mobillon, venne fondato ... il monastero di Villamagna, dedicato a San Pietro Apostolo ... Esso fu beneficiario di cospicue donazioni tra cui, importantissima, quella del 23 ottobre del 976 quando ebbe la grande tenuta di Villamagna. ... Fu così che Villamagna risorse dalle sue rovine e tornò a nuova vita." (Cfr. biblio 3) Nel corso dei secoli molti potenti tra cui papi, signorotti e politici, si sono interessati alle ricchezze della terra di Villa Magna, ma sempre a discapito di coloro che ci (soprav)vivevano. Dal 2006 al 2010 la zona è stata oggetto di scavi e ricerche che hanno riportato alla luce importanti reperti. Per ulteriori informazioni:
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La falsa torre medioevale di Villamagna: di Gioacchino Giammaria |
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[ Monti Lepini Orientali ] |