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Definizione
Nell’accezione
moderna, con soprannome s’intende
un elemento onomastico aggiunto al nome personale. Può essere
riferito a un individuo o a una famiglia intera; in determinati
ambienti può sostituire il vero nome e cognome. Non sono rari i casi
di persone che possiedono più di un soprannome, per es. quello
ereditato per via paterna e quello per via materna nonché
un
soprannome individuale.
Funzioni
Attraverso il soprannome un individuo è noto nella comunità e con
esso viene distinto da omonimi; esso può avere anche la funzione di
segnalare l’appartenenza
a un dato ramo della famiglia.
Soprannomi e
cognomi
Una parte dei cognomi italiani proviene da originari soprannomi,
motivati dalla necessità di distinguere tra persone con lo stesso
nome, o dall’intenzione
di sottolineare con intenti scherzosi, satirici, polemici,
spregiativi o offensivi talune caratteristiche della persona o del
gruppo familiare.
Il nome del
soprannome
Il complesso dei soprannomi viene chiamato antroponimia popolare;
sono considerati sinonimi di soprannome voci come epiteto
e specialmente nomignolo, per lo più inteso come un
soprannome di uso limitato, in famiglia, nell’ambiente
di lavoro o riferito a forme vezzeggiative del nome (per es.
Ciccio per Francesco, Gigi per Luigi,
Bepi per Giuseppe).
Diffusione
L’uso
del soprannome, certo molto diffuso in passato, non è affatto
scomparso oggigiorno, come mostrano recenti documentazioni. A Tor
Bella Monaca (borgata romana) risultano usati oggi soprannomi vecchi
ma anche nuovi, come
Telefunken
e Televisore riferiti a persona dalla fronte spaziosa, o come
er Moviola,
er Pantera Rosa,
motivati dalla lentezza o velocità di parola o movimento (Adriani,
Nerone & Pagliuso 2009). In numerose aree popolari del Lazio si
usano soprannomi antifrastici: Secco per una persona grassa,
Bellicapelli per uno calvo o quasi, ecc.
Caratteristiche
Rispetto al nome e al cognome, il soprannome si caratterizza per
alcune peculiarità, tra le quali la maggiore trasparenza semantica
rispetto al cognome, che è ovviamente
‘opaco’:
per la comunità di parlanti il soprannome risulta avere un
significato mentre il cognome e il nome solitamente, nel tempo, l’hanno
perduto. La trasparenza del soprannome si deve al fatto che si
tratta di formazione più o meno recente; ma nel giro di qualche
generazione anche il soprannome può diventare opaco, tanto più
facilmente se viene storpiato. Oltre al significato letterale, però,
si deve considerare anche la motivazione, che si può anch’essa
perdere ancora più rapidamente; per nominazioni più recenti è più
facile ricostruire la motivazione. I motivi all’origine
di un soprannome si possono presto dimenticare, nella trasmissione
orale, da una generazione all’altra.
Ma non è detto che quello che si ricorda sia sempre vero e non una
reinterpretazione successiva; non di rado le interpretazioni
individuali o collettive che vengono riferite hanno il sapore del
racconto folkloristico.
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https://www.treccani.it/enciclopedia/soprannomi (Info tratte dal
sito, mod.) |
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La sfilata (Anonimo)
Ecc’arriva la
sfilata,
la cummanna la Petata,
che s’appoggia a glio passono,
i discorre có Scucchiono.
Ecco Gnocco
có Gnocchetto,
có Campestre i có Bassetto,
doppo chissi vè Pinciono,
Pettommolle
có Recchiono.
Vè glio Muto,
vè glio Surdo
vè Zippà, Ciociò, có ‘Mburdo,
vè Rengricca, vè Rengrocca,
vè Torciollo, 'Nzelmo i Brocca.
Èsso Schiavi
có Caliotto
po’ glio Sodo có Cicciotto,
Iacantonio
vè có Iaco
che se vede ch’è ‘mbriaco ...
(Per continuare aprire il pdf e buona
lettura ...)
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La sfilata (pdf) |
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